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Compliance bancaria: cosa sapere per la gestione dei titoli

23 dicembre 2020

Perché la compliance bancaria risulti impeccabile, consentendo così a un istituto di evitare processi di revisione, oltre che possibili sanzioni da parte delle authority, è necessario implementare soluzioni adeguate per la data governance alla base della gestione dei titoli. Nel momento in cui la banca ha predisposto sistemi e professionalità in grado di assicurare la data quality, gran parte del patrimonio informativo aziendale può considerarsi sicuro, ma lo stesso non si può dire per gli input che arrivano dall'esterno e che per l'appunto sono imprescindibili per la governance degli strumenti finanziari 

 

Come si sta evolvendo l'approvvigionamento di dati per la gestione dei titoli 

In ambito di compliance bancaria, di solito, le aziende fanno affidamento su un information provider per accedere alle informazioni necessarie all'arricchimento e all'aggiornamento dell'anagrafica titoli. L'information provider, per definizione e per contratto, ha il compito di mettere a disposizione degli istituti finanziari asset verificati e garantitiDate la complessità e la vastità del settore di cui stiamo parlando, non sono infrequenti le imprecisioni.  

Questo è alla base di un nuovo fenomeno, anche se ancora poco diffuso: le banche ricorrono anche ad altri bacini di dati, interni ed esterni, con l'obiettivo di integrare le fonti, verificarle e rendere le informazioni raccolte sempre più complete e coerenti prima di darle in lavorazione al back office. Ci sono istituti che stanno cominciando a rivolgersi a più di un information provider, proprio per capire quali fonti, in base alle finalità, risultano più attendibili. Come si può immaginare, però, le fonti non sono sempre concordi: dai feed di mercato alle notizie provenienti dai portali specializzati, il rischio è quello di portare a bordo, nella migliore delle ipotesi, elementi in contraddizione con quelli che sono già diventati parte del patrimonio informativo aziendale. Nella peggiore delle ipotesi, invece, si introducono nell'ecosistema bancario informazioni inesatteche a cascata possono quindi inficiare la correttezza dell'anagrafica o addirittura le analisi interne 

 

Il valore di un master anagrafico avanzato nella compliance bancaria 

L'unico modo per continuare ad ampliare i database senza rinunciare a gestire correttamente i titoli è avvalersi di strumenti capaci non solo di integrare le informazioni provenienti dalle varie fonti, ma anche di verificarle confrontandole e notificando ad analisti e operatori anomalie o record che necessitano di maggiori approfondimenti prima di essere validati.  

Il tutto deve avvenire in un processo end-to-end, che consenta di giungere a una versione univoca della “verità”, e soprattutto che permetta di condividerla con l'intero back office, a tutti i livelli aziendali. In questo senso, un master anagrafico avanzato è il tipo di soluzione che fa al caso non solo delle banche che intendono avvalersi di più information provider, o che temono la complessità di un passaggio da un partner a un altro, ritenuto magari più qualificato rispetto ai prodotti che trattano: una piattaforma ben concepita e integrata con le funzioni di controllo dell'istituto costituisce anche un valido punto di partenza per avviare e semplificare attività di reportistica puntuali. Ed è proprio grazie allo sviluppo di strumenti che aiutano a monitorare, ed eventualmente a potenziare i meccanismi di raccolta, analisi e distribuzione delle informazioni che le organizzazioni possono aspirare a raggiungere i massimi livelli di performance sul piano della compliance bancaria. 

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