Quello del Risk Manager è, in banca, un ruolo ormai ben codificato. Anche se spesso, a causa dei continui mutamenti degli scenari di rischio nel settore del Finance, non è sempre facile capire quali responsabilità ricopra e quanto sia davvero indispensabile per l'intera organizzazione. Il tema è infatti quello dell'Operational Risk Management, e riguarda oggi virtualmente tutte le attività di business e i flussi operativi di un istituto bancario.
Il Risk Manager deve sviluppare uno sguardo capace di abbracciare una moltitudine di eventi e processi in continuo divenire, dalle tradizionali frodi finanziarie ai sempre più numerosi attacchi informatici, passando per la corretta gestione delle procedure, fino ad arrivare a gli effetti generati da eventi esterni all'azienda, che includono anche le questioni di sicurezza relative al contesto economico, sociale e sanitario (la pandemia da Covid-19 ne è un chiaro e drammatico esempio).
Non solo in chiave reattiva, con l'obiettivo quindi di bilanciare eventuali perdite attraverso accantonamenti e polizze assicurative ad hoc, ma anche e soprattutto in funzione preventiva, maturando cioè la capacità di analizzare lo status quo, di calcolare quali sono le minacce con la maggiore probabilità di avversarsi e di predisporre, di concerto con la dirigenza e con le strutture aziendali potenzialmente interessate, strumenti adeguati per mitigarne o evitarne del tutto gli effetti indesiderati.
Seguire il secondo approccio vuol dire adottare in banca un'ottica innovativa rispetto al Risk Management e puntare, sostanzialmente, a imbastire una gestione dinamica dei rischi operativi che coinvolga tutti i livelli aziendali, trasformando il Risk Manager in un catalizzatore delle istanze delle varie divisioni e funzioni. In parole povere, cominciare a gestire i rischi operativi in modo dinamico significa non considerarli più come fenomeni imprevedibili e trattarli come catene di eventi possibili che producono effetti misurabili sui risultati di processo e di business, alterando l'esito complessivo atteso da chi ha delineato la strategia.
In questo senso, il rischio non è più un fattore esterno alla banca, bensì – il più delle volte – una criticità o una debolezza insita nell'organizzazione stessa. Gestire i rischi operativi diventa così un'attività multidisciplinare da estendere all'ecosistema bancario nella sua complessità: coinvolgendo il più possibile i responsabili di ciascuna linea di business, il Risk Manager deve studiare processi e strumenti di lavoro, analizzare serie storiche e integrare ciascuna valutazione con elementi di contesto per mettere in evidenza potenziali difformità rispetto a quanto previsto e, là dove ce ne sia l'opportunità, correggerle.
Come si è visto, il Risk Manager in banca deve diventare – se non lo è già – una figura di riferimento. Specialmente nel momento in cui l'organizzazione decide di attivare piattaforme avanzate per la gestione dinamica del rischio, il Risk Manager – insieme naturalmente al proprio team – si trasforma in un collettore di informazioni che possono risultare strategiche non solo nell'ottica di affrontare con maggiore consapevolezza e tranquillità gli scenari di rischio che incroceranno il percorso di crescita della banca, ma anche nella prospettiva di orientare più efficacemente attività e investimenti, bilanciando i processi per ottimizzare di volta in volta i risultati di business. Ciò che la banca deve fare per aiutare il Risk Manager a svolgere il proprio compito nel modo migliore possibile è dotarlo di tutti gli strumenti analitici necessari, ponendolo inoltre al centro di un network che fondi sui concetti di collaborazione, condivisione e trasparenza il comune obiettivo di rendere l'organizzazione sempre più resiliente.
Topic: Risk Management, Banking