Il più recente aggiornamento degli accordi di Basilea, chiamato Basilea 4 (o anche Basilea IV, col numero romano), si configura come il framework normativo bancario con potere vincolante che contraddistinguerà i prossimi anni.
Più che un nuovo schema vero e proprio, alcuni analisti lo definiscono come un'evoluzione di Basilea 3: una sorta di upgrade correttivo, quindi, visto che di fatto si estende sul medesimo perimetro introducendo delle migliorie sotto vari punti di vista.
L'obiettivo dichiarato del framework è quello di garantire una maggiore stabilità nel settore, fissando linee guida e standard per mitigare le fattispecie di rischio che gli istituti finanziari devono affrontare in uno scenario in continua evoluzione. Ecco perché gli aggiornamenti degli accordi sono così frequenti: Basilea 4 è in effetti la denominazione informale dell'ultima di una serie di riforme proposte sulla base degli accordi internazionali presi a partire dal 1988.
Lo scopo generale degli Accordi di Basilea, come vengono chiamati collettivamente, è quello di “migliorare la comprensione della vigilanza e la qualità della vigilanza bancaria a livello mondiale”, secondo la definizione fornita dallo stesso Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Basel Committee on Banking Supervision, BCBS).
Anche facendo leva sulla continua implementazione degli accordi, il comitato cerca di perseguire i propri scopi “scambiando informazioni sulle disposizioni nazionali in materia di vigilanza, migliorando l'efficacia delle tecniche di vigilanza delle attività bancarie internazionali e fissando standard minimi di vigilanza nelle aree in cui sono ritenuti auspicabili”.
L'entrata in vigore di Basilea 4 sta richiedendo un processo piuttosto lungo e complesso: la sua attuazione è iniziata l'1 gennaio 2023, ma la sua piena adozione è tutt'ora in corso, e le fasi di attuazione variano a seconda dei Paesi. Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria aveva introdotto Basilea 4 nel dicembre 2017 presentandolo come un aggiornamento completo dell'attuale schema di Basilea 3, ma l'emergenza pandemica scoppiata all'inizio del 2020 ne ha parecchio rallentato l'iter. Ecco perché, a meno di nuove disposizioni e modifiche, le banche hanno tempo fino al 2027 per conformarsi completamente.
Basilea 4 ha essenzialmente quattro finalità:
L'attuazione di Basilea 4 avrà implicazioni significative per gli istituti finanziari di tutto il mondo. L'aumento dei requisiti patrimoniali richiederà innanzitutto una rivalutazione delle strategie di gestione del capitale delle banche. Le aziende dovranno aumentare i loro coefficienti patrimoniali, il che, in teoria, potrebbe comportare un adeguamento delle pratiche di prestito e un potenziale aumento dei costi di finanziamento per i consumatori e le imprese. Gli istituti finanziari saranno in qualche modo costretti anche a orientare meglio i propri modelli di business nell'ottica di concentrarsi su aree altamente specializzate.
La maggiore attenzione alla trasparenza e all'informativa comporterà requisiti di rendicontazione più rigorosi, spingendo le banche ad adottare sistemi di analisi dei dati e reporting più sofisticati.
Inoltre, l'armonizzazione dei calcoli delle RWA richiederà alle banche di investire in soluzioni e processi che garantiscano una migliore raccolta dati, esplorando nuove, più efficaci metodologie di valutazione del rischio. E anche queste operazioni potrebbero determinare un aumento dei costi operativi. Un'ipotesi che vale specialmente per gli istituti più piccoli, che potrebbero riscontrare difficoltà a soddisfare i nuovi standard senza investimenti significativi in tecnologia e nuove competenze.
Sia chiaro che stiamo parlando di investimenti, e non di costi puri: nella valutazione dell'impatto che Basilea 4 avrà sugli istituti finanziari non si possono infatti trascurare i benefici concreti che nel medio e nel lungo termine deriveranno da una serie di fattori, tra cui l'aumento della fiducia degli stakeholder.
Il merito andrà innanzitutto ascritto alla revisione del processo di gestione del rischio operativo richiesta dal framework. Lo schema Basilea 4 introduce infatti un nuovo approccio per la misurazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio operativo. Un cambiamento che mira a creare un quadro più coerente e comparabile per la valutazione del rischio operativo tra gli istituti, imponendo l’adozione di nuovi modelli standard per la misurazione dei rischi creditizi, di mercato e operativi.
Rispetto alla misurazione dei rischi operativi, vengono introdotte tre sostanziali novità: lo SMA (Standardized Measurement Approach), il BI (Business Indicator) e l'ILM (Internal Loss Multiplier). In particolare, il tema dell'ILM, di interesse per istituti con BI superiore a un miliardo di euro, impone di raccogliere in modo strutturato una serie di eventi di perdita (con profondità almeno di dieci anni) per ponderare il valore del BI e, di conseguenza, calcolare in maniera più sensibile l'accantonamento.
Le altre novità apportate rispetto al potenziamento della gestione del rischio operativo comprendono:
Come detto, il framework Basilea 4 diverrà vincolante in modo progressivo, con la deadline fissata al 2027. Ma trattandosi di una trasformazione – organizzativa, tecnologica e di processo – estremamente complessa è bene cominciare a predisporre una roadmap per affrontarla nel modo più efficace possibile.
Topic: Risk Management