Quando in banca si pensa alla definizione di un piano di analisi e gestione del rischio è, innanzitutto, necessario avere ben chiaro il punto d’arrivo: garantire la sicurezza vuol dire avere a disposizione strumenti di analisi precisi e poter contare su aggiornamenti costanti.
In virtù di ciò, affidarsi a un foglio di Excel (o ad altri software di gestione dei fogli di calcolo) non solo è insufficiente, ma può essere anche controproducente e “pericoloso”. Ancora oggi molti istituti di credito affidano la loro gestione del rischio a fogli Excel, in quanto ritenuto uno strumento subito disponibile, familiare e facile da usare.
Per prevenire le minacce servono strumenti informatici adeguati e sviluppati ad hoc per raccogliere, catalogare e mappare le informazioni sulle diverse tipologie di rischio, coinvolgendo tutti i livelli dell’istituto bancario, e in grado di fornire analisi e report con una logica integrata e di supportare la condivisione e la gestione delle azioni di rimedio.
Con un gioco di parole, si può definire “rischiosa” la gestione del rischio utilizzando un semplice foglio di calcolo. Chi adotta questo strumento può correre il pericolo di commettere errori nell’imputazione delle informazioni, di non trovare adeguati modelli di gestione del rischio, di non mappare adeguatamente tutte le tipologie di minacce. In particolare, ci sono quattro motivi che aiutano a capire perché Excel è uno strumento inadeguato.
Dietro alla realizzazione di un piano di analisi e gestione del rischio ci sono una serie di passaggi complessi e strutturati, primo fra tutti la raccolta di un gran numero di dati per mappare tutti i rischi che la banca corre. In questi casi, la risposta per semplificare e rendere più sicuri i processi è la loro automatizzazione. Se questa è la “buona pratica” quando si usa Excel, che prevede un costante intervento manuale, si fa l’esatto contrario: invece di snellire i processi, si alimenta la complessità e il dispendio di tempo nello svolgere le attività.
I fogli di calcolo vengono salvati sul computer o in cloud, e non si ha alle spalle un sistema di archiviazione automatico e sistematizzato: è necessario l’intervento umano per gestire cartelle e file. Se si sceglie di fare analisi e gestione del rischio con Excel si ha a che fare inevitabilmente con un gran numero di cartelle, rischiando di avere un archivio disorganizzato e poco strutturato, e può risultare complicato avere sempre a disposizione in file e dati per valutazioni e analisi.
I cambiamenti normativi in Excel non sono contemplati, così come non è possibile l’aggiornamento automatico dei dati in base a rilevazioni.
Usare Excel come strumento per l'analisi e la gestione del rischio è a rischio di errore: si può sbagliare nell’inserire i dati, nel salvare i file, nello svolgere calcoli e nel non considerare tutte le variabili che permettono di gestire al meglio il rischio.
Le conseguenze, come si può facilmente immaginare, possono essere disastrose. Non solo per l’istituto bancario, che dovrà basare le proprie scelte di business e operatività su piani di gestione del rischio “grezzi”, poco professionali, ma anche per chi, operativamente, si occupa di queste attività.
Tutte queste considerazioni portano a ponderare l’adozione di strumenti diversi, più efficienti. Sul mercato esistono soluzioni create apposta per l'analisi e la gestione del rischio che permettono di superare i limiti dei normali fogli di calcolo. Un software adeguato per il risk management offre:
Topic: Risk Management