Ciò che sta portando un numero consistente di risparmiatori italiani a investire in certificates è ben più di un trend passeggero. Si tratta di un'opportunità che sempre più investitori saranno disposti a cogliere man mano che aumenteranno l'affidabilità e la tempestività con cui gli intermediari, e in particolar modo le banche, riusciranno a immettere sul mercato titoli garantiti. Ovvero corredati da informazioni accurate e costantemente aggiornate.
In ogni caso l'interesse - anche da parte dei piccoli investor - verso questi derivati cartolarizzati è già innegabile: secondo la stampa specializzata, nel corso del 2021 il volume d’affari dei certificates su SeDex (dove si scambiano, in Borsa Italiana, i contratti Covered Warrant e per l'appunto Certificates) è aumentato di circa 3 miliardi di euro, sfiorando la soglia dei 15 miliardi. Nel complesso sono stati emessi 4.400 nuovi certificati. Se la parte del leone è stata quella dell'azionario, con titoli a larga capitalizzazione, non sono mancate proposte dedicate a chi decide di seguire anche l'andamento delle materie prime e a chi sceglie di puntare su indici tematici.
I certificates sono infatti per definizione strumenti finanziari che replicano l'andamento del prezzo di un sottostante, a cui – in assenza dell'effetto leva – può corrispondere il valore delle azioni di una singola impresa, un determinato indice, un gruppo di azioni legate da un denominatore comune o un paniere a cui sono collegati prodotti differenti. Per investire in certificates è necessario rivolgersi a un intermediario finanziario, tipicamente una banca, che aderisca al mercato ove sono quotati. Essendo come detto scambiati sui mercati finanziari, è possibile conoscerne le dinamiche in tempo reale con la possibilità di acquistarli e venderli esattamente come accade nel caso delle azioni, delle obbligazioni o degli exchange-traded fund.
L'acquisizione di un certificato può dare diritto a un rendimento la cui entità varia in funzione dell'andamento dei sottostanti e che è pagabile, a seconda delle condizioni stabilite, su base periodica oppure al verificarsi di un determinato evento del sottostante. A influenzare il rendimento concorre naturalmente anche il tipo di garanzia che si sceglie di attivare per proteggere il capitale investito: come è facilmente intuibile, maggiore è il livello di tutela, minore sarà il valore generato per chi ha deciso di investire in certificates. E viceversa.
A prescindere dal rischio che si intende assumere, quando si parla di investire in certificates e scambiarli sul mercato è fondamentale avere accesso a informazioni corrette e costantemente aggiornate sia sui prodotti in sé, sia sui sottostanti. Gli operatori possono infatti concludere i contratti solo dopo aver validato i prezzi dei certificati. Implementare un sistema di validazione della qualità del dato, soprattutto rispetto alle anagrafiche, rende quindi lo strumento più accessibile ed efficace, consentendo a emittenti e market maker di ottimizzare la gestione del rischio e di offrire ai clienti finali prodotti sempre garantiti.
AT Master, la piattaforma creata da Augeos per unificare e semplificare la gestione delle anagrafiche attraverso la convergenza delle funzioni di data governance, sfrutta sistemi di automazione dei processi di listing, delle attività di verifica previste dalla normativa e degli aspetti operativi allo scopo di gestire all'interno dello stesso workflow tutte le operazioni, tenendo sempre conto delle nuove informazioni – anche provenienti da fonte diverse – introdotte nel sistema.
Il che significa per gli emittenti ridurre il time-to-market e portare ai massimi livelli la data quality relativa ai certificates. Il vantaggio è soprattutto per chi si occupa del back office, che grazie ad AT Master è in grado di creare una gold copy del portafoglio titoli costantemente aggiornata. Non solo evitando doppie imputazioni, customizzazioni e forzature di procedure, ma anche garantendo la compliance normativa rispetto alla coerenza dei dati anagrafici e di negoziazione, alla completezza delle informazioni previste dai regolamenti e alla verifica dei requisiti di listing. Ed è così che i market maker possono aiutare i propri clienti a investire in certificates in tutta sicurezza.