Gestire i rischi bancari sta diventando sempre più complesso. Le possibili minacce alla business continuity e alla cyber security sono in crescita e possono colpire sia la salute finanziaria sia quella tecnologica degli istituti di credito. Stare al passo però è possibile, a patto di capire come fare, in che direzione muoversi e, soprattutto, quali strumenti servono per configurare la miglior difesa possibile contro i rischi bancari. Gli istituti hanno bisogno di regole precise, di creare una reale consapevolezza in azienda – a tutti i livelli e per tutti gli attori coinvolti – dell’importanza dei dati e di dotarsi di una piattaforma unica che rappresenti il riferimento interno per i processi di valutazione, identificazione e gestione dei rischi.
Il risk assessment è il primo passo per confrontarsi con i rischi bancari. Bisogna capire quali siano le possibili minacce, quanto potrebbero essere gravi e come, nel caso in cui diventassero reali incidenti, l’istituto di credito intende affrontarle. Il piano dev’essere molto chiaro e dettagliato e deve indicare, per esempio, le figure responsabili e i parametri che stabiliscano cosa sia un rischio per la banca e cosa comporta per il suo futuro. Per farlo, le banche devono adottare un Risk Based Approach, cioè creare un sistema a prova di audit che sfrutti i Key Risk Indicators, vale a dire dei parametri fondamentali per stabilire le soglie di allarme interne per identificare sul nascere eventuali anomalie.
Le operazioni di risk assessment rappresentano, inoltre, una grande opportunità: la banca ne uscirà più organizzata, i ruoli saranno più definiti e i processi più efficienti. È molto frequente, infatti, che la disorganizzazione interna – viziata, per esempio, dagli errori che si ripetono regolarmente e si ripercuotono, quindi, su tutta la struttura aziendale – sia la prima causa delle vulnerabilità e degli eventi negativi.
Nessun piano, però, può avere luogo se la banca è confusa da fonti di dati inattendibili e una quantità di informazioni destrutturate e disorganizzate. Sarebbe come provare a orientarsi usando una bussola rotta: la direzione che viene seguita sarebbe per forza sbagliata.
Avere la garanzia di poter assumere le dovute decisioni e poter redigere dei piani precisi sulla base di dati qualificati e verificati è quindi fondamentale. Innanzitutto, perché le informazioni necessarie non sono solo quelle interne al perimetro aziendale: sono anche - e spesso soprattutto – quelle esterne, che riguardano i mercati internazionali, l’andamento geopolitico, lo stato di salute dei clienti e le nuove abitudini di consumo.
Le banche devono quindi unire tecnologia e competenze per ottenere il massimo dai banking analytics: ciò significa dotarsi degli strumenti digitali giusti, ma anche creare in azienda, a tutti i livelli, la consapevolezza di cosa comporti sfruttare informazioni precise e come debba essere gestito un dato per preservarne la qualità durante tutte le operazioni. Agli istituti serve un sistema che filtri i dati migliori e purifichi il bagaglio informativo da quelli imprecisi e inutili.
Che si tratti di rischi IT oppure operativi, i rischi bancari devono essere gestiti attraverso una piattaforma digitale che unisca Governance, Risk Management e Compliance e stabilisca all’interno dell’azienda un linguaggio comune. Cosa s’intende? Ogni figura aziendale deve fare riferimento agli stessi metodi, procedure e regole che servono per far funzionare al meglio l’istituto bancario: e ciò deve accadere a tutti i livelli. Altrimenti, la banca non può contare su un cruscotto unificato, su una serie di regole coerenti e su processi standardizzati all’interno di un framework preciso e affidabile: e quindi fatica a confrontarsi con le minacce interne ed esterne.
Poter valutare i rischi bancari e gestirli attraverso un software unico rappresenta un reale valore aggiunto: evita la perdita di informazioni utili, accelera le operazioni riguardanti il risk management e, inoltre, consente alla banca di avere una prospettiva chiara, definita e previsionale di cosa sta succedendo e perché. Tutto è tracciato.